VITAMINA D , LA VITAMINA DEL SOLE !
Carissime amiche,
in risposta alle vostre frequenti domande sull’ importanza della Vitamina D eccovi alcune nozioni :
La vitamina D favorisce l’ assorbimento intestinale del calcio ed è quindi indispensabile per la salute delle ossa . Ha anche un ruolo di grande rilievo come immunomodulatore, nella stimolazione della produzione di proteine muscolari, nei meccanismi di contrazione muscolare. L’ 80% del fabbisogno di Vit. D è garantito dall’ irradiazione solare nei mesi estivi (dati sperimentali ottenuti negli USA e nel Nord America), tenendo presente che l’uso di creme protettive possono ridurre del 97 % la sintesi cutanea di Vitamina D. La produzione cutanea di Vitamina D , a parità di esposizione solare , si riduce con l’ età; Il 20 % viene assicurato dall’ alimentazione. I quantitativi più alti di Vitamina D sono contenuti nel pesce, in particolare nel salmone, tonno, sgombro, sardine. La vitamina D è fortemente liposolubile e viene dapprima immagazzinata quasi totalmente nel tessuto adiposo da cui viene in seguito liberata in piccole quantità, pertanto una maggiore massa adiposa “ diluisce “ la Vitamina D , il che spiega perché il rischio della sua carenza sia più elevata nei soggetti obesi. La Società Italiana dell’ Osteoporosi, del metabolismo Minerale e delle Malattie dello scheletro ( SIOMMMS ) ha elaborato linee giuda relative alla definizione dell’ipovitaminosi e alle strategie di prevenzione e trattamento. Sono state identificate soglie per una condizione di “ carenza “ ( 25 ( OH ) D < 20ng/ml ) e di “ insufficienza “ ( 25 ( OH ) D tra 20 e 30 ng/ml ). La carenza interessa la quasi totalità della popolazione italiana che non assume supplementazione di Vitamina D.
L’ insufficienza interessa circa il 50% dei giovani nei mesi invernali. In gravidanza , al bisogno, supplementi di Vitamina D possono essere somministrati evitando comunque l’ uso di boli ( dosi > 25.000 U.I. ). La carenza di Vitamina D, soprattutto se protratta nel tempo, può portare a quadri di vera e propria disabilità. Il corrispettivo istologico è costituito da un’ atrofia delle fibre muscolari di tipo II , un aumento degli spazi tra le fibrille muscolari e la sostituzione del tessuto muscolare con cellule adipose e tessuto fibroso. Nei soggetti anziani questo fenomeno può sommarsi alla fisiologica perdita di massa muscolare ( sarcopenia ) . E’ stata riportata una riduzione del rischio di cadute in seguito alla somministrazione di Vitamina D in soggetti anziani.
In occasione della visita, se richiesto, sarò lieta di approfondire ogni singolo caso.
Dott.ssa Elvira Galletta
in risposta alle vostre frequenti domande sull’ importanza della Vitamina D eccovi alcune nozioni :
La vitamina D favorisce l’ assorbimento intestinale del calcio ed è quindi indispensabile per la salute delle ossa . Ha anche un ruolo di grande rilievo come immunomodulatore, nella stimolazione della produzione di proteine muscolari, nei meccanismi di contrazione muscolare. L’ 80% del fabbisogno di Vit. D è garantito dall’ irradiazione solare nei mesi estivi (dati sperimentali ottenuti negli USA e nel Nord America), tenendo presente che l’uso di creme protettive possono ridurre del 97 % la sintesi cutanea di Vitamina D. La produzione cutanea di Vitamina D , a parità di esposizione solare , si riduce con l’ età; Il 20 % viene assicurato dall’ alimentazione. I quantitativi più alti di Vitamina D sono contenuti nel pesce, in particolare nel salmone, tonno, sgombro, sardine. La vitamina D è fortemente liposolubile e viene dapprima immagazzinata quasi totalmente nel tessuto adiposo da cui viene in seguito liberata in piccole quantità, pertanto una maggiore massa adiposa “ diluisce “ la Vitamina D , il che spiega perché il rischio della sua carenza sia più elevata nei soggetti obesi. La Società Italiana dell’ Osteoporosi, del metabolismo Minerale e delle Malattie dello scheletro ( SIOMMMS ) ha elaborato linee giuda relative alla definizione dell’ipovitaminosi e alle strategie di prevenzione e trattamento. Sono state identificate soglie per una condizione di “ carenza “ ( 25 ( OH ) D < 20ng/ml ) e di “ insufficienza “ ( 25 ( OH ) D tra 20 e 30 ng/ml ). La carenza interessa la quasi totalità della popolazione italiana che non assume supplementazione di Vitamina D.
L’ insufficienza interessa circa il 50% dei giovani nei mesi invernali. In gravidanza , al bisogno, supplementi di Vitamina D possono essere somministrati evitando comunque l’ uso di boli ( dosi > 25.000 U.I. ). La carenza di Vitamina D, soprattutto se protratta nel tempo, può portare a quadri di vera e propria disabilità. Il corrispettivo istologico è costituito da un’ atrofia delle fibre muscolari di tipo II , un aumento degli spazi tra le fibrille muscolari e la sostituzione del tessuto muscolare con cellule adipose e tessuto fibroso. Nei soggetti anziani questo fenomeno può sommarsi alla fisiologica perdita di massa muscolare ( sarcopenia ) . E’ stata riportata una riduzione del rischio di cadute in seguito alla somministrazione di Vitamina D in soggetti anziani.
In occasione della visita, se richiesto, sarò lieta di approfondire ogni singolo caso.
Dott.ssa Elvira Galletta
LA VITAMINA D AIUTA I GIOVANI A CONCENTRARSI MEGLIO
Secondo un nuovo studio svolto dagli scienziati dell'Università di Bergen in Norvegia, la vitamina D aiuta i giovani a concentrarsi più facilmente, oltre che a migliorare il loro autocontrollo e ad aiutarli a pensare in maniera strategica.
A partire dalla scoperta della vitamina D all'inizio del Novecento e fino a circa il 1990, gran parte degli scienziati credeva che l'importanza della sostanza nutritiva si limitasse unicamente alla prevenzione del rachitismo nei bambini ed alla conservazione di ossa sane negli adulti. Si riteneva ,inoltre, che fossero necessarie solo piccole quantità di vitamina D.
Migliore concentrazione ed autocontrollo
Uno studio recentemente pubblicato e svolto dagli scienziati dell'Università di Bergen ha analizzato l'effetto della vitamina D su un gruppo di ragazzi e ragazze giovani in termini di funzionalità cognitiva e di salute mentale autovalutata. Lo studio ha coinvolto 50 alunni di 13-14 anni ed è iniziato nel gennaio 2016.
All'inizio i livelli medi di vitamina D nel sangue dei partecipanti erano pari a 16,8 ng/ml, quantitativo considerato basso. Gli alunni sono stati sottoposti a vari test prima e dopo l'intervento con la vitamina D o con il farmaco placebo al fine di valutare la loro capacità di concentrarsi e di pensare in maniera strategica. Inoltre, gli scienziati hanno chiesto agli allievi di compilare un questionario con domande relative alla loro salute mentale autovalutata.
All'inizio dello studio il ridotto status di vitamina D era associato ad un punteggio basso nei test cognitivi, ad una maggiore prevalenza di problemi comportamentali e ad uno scarso autocontrollo.
Dopo 3 mesi di assunzione di 38 microgrammi di vitamina D, il suo contenuto medio nel sangue è cresciuto da 16,8 a 24,8 ng/ml.
I giovani che assumevano la vitamina D hanno ottenuto risultati migliori nei test cognitivi, si sono concentrati con più facilità ed hanno migliorato anche il loro autocontrollo e la loro capacità di pensare in maniera strategica.
(Fonte: NCBI)
A partire dalla scoperta della vitamina D all'inizio del Novecento e fino a circa il 1990, gran parte degli scienziati credeva che l'importanza della sostanza nutritiva si limitasse unicamente alla prevenzione del rachitismo nei bambini ed alla conservazione di ossa sane negli adulti. Si riteneva ,inoltre, che fossero necessarie solo piccole quantità di vitamina D.
Migliore concentrazione ed autocontrollo
Uno studio recentemente pubblicato e svolto dagli scienziati dell'Università di Bergen ha analizzato l'effetto della vitamina D su un gruppo di ragazzi e ragazze giovani in termini di funzionalità cognitiva e di salute mentale autovalutata. Lo studio ha coinvolto 50 alunni di 13-14 anni ed è iniziato nel gennaio 2016.
All'inizio i livelli medi di vitamina D nel sangue dei partecipanti erano pari a 16,8 ng/ml, quantitativo considerato basso. Gli alunni sono stati sottoposti a vari test prima e dopo l'intervento con la vitamina D o con il farmaco placebo al fine di valutare la loro capacità di concentrarsi e di pensare in maniera strategica. Inoltre, gli scienziati hanno chiesto agli allievi di compilare un questionario con domande relative alla loro salute mentale autovalutata.
All'inizio dello studio il ridotto status di vitamina D era associato ad un punteggio basso nei test cognitivi, ad una maggiore prevalenza di problemi comportamentali e ad uno scarso autocontrollo.
Dopo 3 mesi di assunzione di 38 microgrammi di vitamina D, il suo contenuto medio nel sangue è cresciuto da 16,8 a 24,8 ng/ml.
I giovani che assumevano la vitamina D hanno ottenuto risultati migliori nei test cognitivi, si sono concentrati con più facilità ed hanno migliorato anche il loro autocontrollo e la loro capacità di pensare in maniera strategica.
(Fonte: NCBI)